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martedì 10 maggio 2016

Terrorfront - We Don't Come in Peace

#PER CHI AMA: Black/Thrash Old School, primi Bathory, Possessed
Con una cover cd che richiama inequivocabilmente 'Panzer Division Marduk' dei Marduk (l'affinità con la band svedese rimarrà limitata al solo artwork), andiamo a conoscere i Terrorfront, band nostrana proveniente dalle pendici del Vesuvio, Napoli. 'We Don't Come in Peace' dichiara apertamente la natura guerrafondaia del quartetto partenopeo, che in questa prima loro fatica, ci aggredisce con soli cinque pezzi (che includono l'intro e la feroce cover dei Bestial Mockery, "Necroslut"), dediti a un sound sporco e primitivo. "Human Decline", oltre ad evidenziare la natura decadente della nostra società e a presagire l'arrivo di una nuova apocalisse, mette in mostra la brutalità della proposta old school del combo italico, anche a livello di una produzione casereccia, di quelle che nascevano in una session con amici, registrata nello scantinato di casa. Se vogliamo anche la musica dei quattro teppisti campani scava nelle viscere del metal, scomodando mostri sacri del black thrash primordiale, come Possessed o i Bathory del primo lp omonimo, che si rintraccia nel riffing abrasivo di "The Sons of Radiations". Per chi è nato sotto il segno di queste sonorità scarne e corrosive, a cui aggiungerei anche i Kreator degli esordi e gli Aura Noir, non sarà certo difficile dare un ascolto a questo disco, sarà come un tuffo nel passato, avere l'impressione che gli anni '80 non siano mai conclusi, che 'Morbid Visions' dei Sepultura o 'Hell Awaits' degli Slayer girino ancora come tapes, nel vostro rude impianto hi-fi, privo mi raccomando, di un lettore cd. Per chi invece è abituato a produzioni cristalline, pompose e magniloquenti, nonchè di sonorità contaminate, all'insegna del post-qualcosa, avantgarde o similia, l'EP dei Terrorfront rappresenterà soltanto un'anarchia musicale da cui fuggire. Per pochi nostalgici. (Francesco Scarci)

(Lupus Niger - 2015)
Voto: 60

https://www.facebook.com/terrorfront666