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martedì 17 dicembre 2019

Black Messiah - Oath of a Warrior

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Epic Black
Un temporale lontano accompagnato da ariose tastiere apre 'Oath of a Warrior', album di debutto dei tedeschi Black Messiah. Segue “A New Messiah” che ci mostra subito la sostanza di questi sei vichinghi tedeschi, il cui sound è inquadrabile in un viking symphonic black vicino alle produzioni dei connazionali Mephistopheles, ma anche con rimandi allo swedish death degli Ablaze My Sorrow, il tutto rigorosamente cantato in lingua madre e in inglese. L’album non è affatto male, anche se come al solito, io non sopporto il cantato in tedesco, che poco si adatta, per la sua ruvidità, alla musica in genere. Le chitarre imbastiscono trame che prendono a piene mani dalla musica classica: è sufficiente, infatti, ascoltare la terza traccia “Blutsbruder”, caratterizzata da un riffing violentissimo su cui s’inseriscono ottime melodie, per udire forti reminiscenze “Wagneriane”. Il pezzo finisce con l’utilizzo di strumenti non del tutto convenzionali (mi sembra un liuto), che mi catapultano con la mente sulle spiagge bianche della Grecia. Si prosegue e il registro è più o meno sempre lo stesso: motivi vichinghi d’altri tempi, con la musica che passa da momenti di estrema epicità ad altri in cui è il black sinfonico a dominare. I brani risultano ben strutturati, vari e assai melodici, capaci di alternare le tipiche cavalcate epic a momenti di più saggia atmosfera. Le vocals poi, non sono ne esageratamente growl, neppure pulite a dire il vero, ma ben bilanciate nella loro estensione. Questo album non è sicuramente un must, tuttavia l’ho trovato assai interessante e complesso nella sua concezione. Direi che un ascolto è il minimo che si possa fare per essere proiettati in una dimensione lontana dove le spade erano levate per celebrare la vittoria. (Francesco Scarci)

(Einheit Produktionen - 2005)
Voto: 70

https://www.facebook.com/BlackMessiah666/

mercoledì 22 marzo 2017

Aisling - Aisling/Trath Na Gaoth

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Symph Black/Viking, Borknagar, Asmegin
Che soddisfazione per chi come me ha iniziato a scrivere recensioni di demo quasi vent'anni fa, vedere che alcune di quelle piccole band underground, hanno avuto una chance per farsi conoscere da un pubblico più vasto. Gli Aisling sono proprio una di quelle band: l’act triestino, che deve il suo nome alla lingua celtica (significa “Visione Onirica”), raccoglie in un unico cd l’omonimo album del 2002 e il Mcd 'Trath Na Gaoth' dell’anno seguente, completamente rimasterizzati. Il sound dei nostri è un black sinfonico miscelato ad un viking folk assai malinconico che può riportare alla mente 'For All Tid' dei Dimmu Borgir, ma anche lavori di band quali Asmegin e Borknagar. Le dieci tracce incluse sono, per come le percepisco io, un omaggio alle entità naturali: un inno ai venti, alla neve, ai boschi, ai laghi e alle divinità pagane del Valhalla. Nonostante il black metal proposto dall’orchestra triestina (che tra elementi in pianta stabile e guest consta di ben 10 persone) sia grezzo e primitivo, malinconici elementi invernali (il vento, le cornamusa, i violoncelli, chitarre classiche) contribuiscono a rendere il sound melodico e sognante, di facile ascolto anche per chi non ama particolarmente la brutalità del genere. Non sembra assolutamente di aver a che fare con una band italiana, tanto è il trasporto dei nostri nella loro musica nordica e tale è la bravura nel trasmettere emozioni ancestrali di terre distanti. La band è abile nel creare brani vari in fatto di cambi di tempo e di atmosfere che ci catapultano in tempi lontani; tristi melodie ci accompagnano nel corso del disco e si alternano a momenti di inaudita ferocia e ancora a breaks epici dove fanno capolino soavi voci femminili e recitati evocativi. Sono comunque le atmosfere incantate a rendere questo lavoro assai piacevole, a trasportarmi con la mente in un paese di fiaba fatto di castelli e maghi, draghi e guerrieri. Se volete, gli Aisling si possono accostare anche agli inglesi Bal-Sagoth, veri e propri paladini del fantasy black metal o agli Ulver del debut 'Bergtatt' per quei suoi bellissimi arpeggi acustici. Musica fatta col cuore, peccato solo si siano poi persi per strada. (Francesco Scarci)

(Einheit Prod - 2005)
Voto: 75

https://www.facebook.com/OfficialAisling/