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giovedì 17 marzo 2011

Disease Illusion - Reality Behind the Illusions of Life


Si, si, si… sono ancora qui a scuotere il capo, questa è la musica che volevo ascoltare in questa umida serata d’inverno: fresca, melodica, incazzata, malinconica. I Disease Illusion sono una band giovanissima, nata nel 2006 dalle ceneri dei The Reapers, combo bolognese, che ha virato il proprio sound dall’heavy thrash degli esordi ad un death melodico di stampo scandinavo. La tiepida melodia di un pianoforte apre "Reality Behind the Illusions of Life", poi fortunatamente ci pensa “Predator” a far decollare il tutto: chitarre di palese ispirazione Children of Bodom ci aggrediscono con la loro rabbia, ammantata tuttavia dalla stessa vena malinconica che ne caratterizzava l’intro. Si, si e ancora si, mi esalta sentire musica scritta con il cuore o comunque da chi ha la passione per questi suoni dentro alle vene. Melodie coinvolgenti, ispirati fraseggi di chitarra, qualche cosa rubacchiata qua e là ai vari Dark Tranquillity ed At the Gates e il risultato (buono) è garantito. I nostri continuano a macinare riff corposi, alternandoli a rallentamenti atmosferici, ambientazioni gotiche anche con le successive “From Ashes to Dust” (la migliore song del cd, con quei suoi stupendi giri di chitarra, gli azzeccatissimi assoli e le clean vocals di Fabio Ferrari) e “The Opposer”, più swedish death orientata (Soilwork docet). Buona la prova di Fabio alla voce anche nella sua componente growl/scream, ma in generale è apprezzabile la performance tecnica dei cinque ragazzi (come sempre un plauso alla batteria che non lascia un attimo di tregua). Il malinconico arpeggio di “Beyond the Flaming Walls of Universe” funge da ideale ponte di congiunzione con la seconda parte del cd, più tirata e aggressiva e meno pompata da pezzi ipermelodici. “Blazing Eclipse” spacca che è un piacere , cosi come la successiva “Reborn from Pain” che vede ancora Fabio alle prese con vocalizzi puliti. Chiude il cd la versione orchestrale di “From Ashes to Dust”, più pomposa negli arrangiamenti, ma che comunque conferma la bontà di una band che se, coadiuvata da una produzione decente e da un’ottima promozione, non tarderà ad esplodere nella scena metal nazionale. Complimenti! (Francesco Scarci)

(Self)
Voto: 75